''Non aspettate, non esitate, vivete'' n

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23 febbraio 2014

The start of something new

21/02/2014
Era una mattinata abbastanza tranquilla. Quel giorno a scuola sembrava tutto stranamente a posto. Ricordo perfettamente che era la quinta ora, perchè il professore di matematica non smetteva più di parlare da solo di quanto fossero importanti le circonferenze nella geometria. Ed io, mentre il monologo andava avanti senza tregua, pensavo (come sempre) ad Intercultura. Un'associazione conosciuta cinque mesi prima, che mi stava facendo passare i momenti più ansiosi dell'anno. Spesso parlavo con altri ragazzi che erano nella mia stessa situazione, e tutti (nessuno escluso), fremevano dalla voglia di conoscere i risultati del concorso.

Improvvisamente, il mio telefono vibra. ''Che vuoi che sia'', ho pensato. Eppure, mai come quella volta sono stata più scossa da un messaggio. Era da parte di Intercultura che annunciava il tanto atteso arrivo delle e-mail con i risultati del concorso. Il mio cuore per un istante si ferma. Poi riprende a battere, ma molto, molto più velocemente. Ho iniziato a ridere, e ad agitarmi. Sembravo davvero una stupida. Alcuni miei compagni mi hanno passato una bottiglina d'acqua, pensando che stessi per avere un infarto. Senza dare spiegazioni a nessuno, appena è suonata la campanella sono corsa giù per le scale, per poi arrivare alla macchina della mia amica con cui sarei dovuta tornare a casa. Penso che sia stato il tragitto casa-scuola più lungo dall'inizio dell'anno, anche più lungo di quando avevo qualche insufficienza che avrei dovuto comunicare ai miei genitori. 

Arrivata a casa ero sola, e senza esitare sono corsa in camera. Accendo il computer. Vado su Google. Apro la mia posta elettronica. Devo inserire il mio numero di matricola (una specie di numero di identificazione) per conoscere il mio risultato. Premo invio. Chiudo gli occhi. Non ho il coraggio di guardare. ''Figuriamoci se prendono me''. In quei pochi istanti ho pensato ai mesi precedenti. Alle persone fantastiche che ho conosciuto, all'ansia, alla voglia di mollare tutto. Apro gli occhi. 
Vincitore. Programma annuale. Canada. 
Non oso pensare cosa abbiano pensato i miei vicini in quel momento. ''Questa ragazza è pazza'', probabilmente. Un mare di emozioni mi hanno travolto, e alle mie iniziali grida di gioia si sono unite lacrime di felicità incontenibile. 

Sembrava un sogno. Poi però ho pensato ''Canada? Ma siamo sicuri?''. I miei genitori erano molto scossi. Mi hanno inziato a dire che non sarei andata da nessuna parte, che era troppo lontano.
La mia iniziale esaltazione stava pian piano diminuendo. Devo ammettere che non avevo mai pensato al Canada. Speravo di capitare in Argentina, o magari in Brasile, o ancora in Finlandia. Ma il Canada? Non l'avevo proprio preso in considerazione. Ma mi sbagliavo. Oggi, a quasi cinque giorni da quel momento, mi chiedo come abbia fatto anche solo per un secondo a pensare che il Canada non faceva per me. Ne sono innamorata, ancor prima di partire. E si, so che è strano, ma è la verità. Con i miei genitori sto parlando. Devono lasciarmi partire, e sono sicura che riuscirò a convincerli. Questo è il mio sogno. 

Un grandissimo bacio, Bianca :)